Buch
Mama will nicht mehr : La mamma non ci sta piú / Haus der Familie ; illustrationen Lucilla Patrizi
Titel / Verantwortliche: Mama will nicht mehr : La mamma non ci sta piú / Haus der Familie ; illustrationen Lucilla Patrizi
Veröffentlichung: Südtirol Druck, 2024
Physische Beschreibung:
90 Seiten : Illustrationen
Datum:2024
Sprache:
Mehrere Sprachen (Sprache des Textes, der Filmmusik usw.)
Titelvarianten:
- Mama will nicht mehr = La mamma non ci sta piú
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Abstract:
„Mama will nicht mehr!“ – Ein Aufruf Den Großteil der Fürsorgearbeit leisten in Südtirol nach wie vor Mütter – verbunden mit viel Arbeit, wenig Gerechtigkeit und geringer (monetärer) Wertschätzung. Unser Land ist nach wie vor von einem traditionellen Mutterbild durchdrungen, das Mütter mit zusätzlichen Aufträgen ausgestattet hat: Sie sollen möglichst rund um die Uhr verfügbar sein, die Kinder fördern und unterstützen, ihre eigenen Bedürfnisse zurückstellen und gleichzeitig beruflich und ehrenamtlich aktiv sein. Fürsorgearbeit darf nicht zum Nullkostentarif auf Mütter abgeschoben werden. Mütter dürfen nein sagen, müssen nicht für alles zuständig sein. Die Verantwortung und die familiären Aufgaben sollen so verteilt werden, dass es gesund für alle ist. Das Kindeswohl gehört gesamtgesellschaftlich in den Mittelpunkt gerückt. Das traditionelle Bild der Mutter – gesellschaftlich, religiös oder kulturell bedingt – dient häufig der Aufrechterhaltung patriarchaler Strukturen und unterbindet die Gleichstellung zwischen Frau und Mann. Von Männern dominierte Bereiche gehören in die Verantwortung genommen: Wirtschaft muss familienfreundlich werden; Väter sollen aktive Vaterschaft leben (können). Benötigt werden professionelle Betreuungsmöglichkeiten mit fairer Bezahlung. Fürsorgearbeit braucht Zeit und Wertschätzung – auch finanzielle, beispielsweise eine Absicherung der Rente. “La mamma non ci sta più!” – Un appello Ancora oggi, nella maggior parte dei casi, in Alto Adige è la madre a svolgere gran parte del lavoro di cura, associato a molto impegno, poca giustizia e riconoscenza (monetaria). Il nostro Paese è ancora permeato da un tradizionale modello della maternità, che ha attribuito alle madri ulteriori responsabilità: devono essere disponibili 24 ore su 24, se possibilie, crescere e sostenere i figli, sacrificare i propri bisogni e allo stesso tempo essere attive sul fronte lavorativo e volontario. Il lavoro di cura non deve essere scaricato sulle spalle delle madri a costo zero. Le madri possono dire di no, non devono essere responsabili di tutto. La responsabilità e i compiti familiari devono essere distribuiti in modo che sia salutare per tutti. Il benessere dei bambini deve essere posto al centro dell‘interesse dell‘intera società. L‘immagine tradizionale della madre – sociale, religiosa o culturale – spesso serve a mantenere le strutture patriarcali e ostacola la parità tra donna e uomo. I settori dominati dagli uomini devono essere responsabilizzate: le imprese devono diventare a misura di famiglia; i padri devono poter vivere una paternità attiva. Sono necessarie strutture di assistenza professionali con una retribuzione equa. Il lavoro di cura richiede tempo e apprezzamento – anche finanziario, come ad esempio la sicurezza pensionistica.