"BÜCHERWELTEN IM WALTHERHAUS" (22.01.-18.02.2025)

Ritorna Bücherwelten, la più grande rassegna di libri in Alto Adige, con le ultime novità dell’editoria in lingua tedesca. Nell’ambito della mostra viene dedicato spazio anche alla presentazione dei libri che nel 2024 hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti; una giuria indipendente, formata da esperte ed esperti, ha premiato autori, autrici e opere che si distinguono per bellezza della lingua, capacità divulgativa o anche per l’ottimo intrattenimento.

Tutti gli eventi della mostra del libro "Bücherwelten" sono disponibili qui: Libretto del programma
Tutti i libri potranno essere presi in prestito presso la Biblioteca Provinciale Dr. Friedrich Teßmann.
I libri possono essere fatti arrivare anche a una delle biblioteche del vostro comprensorio collegata al sistema di prestito interbibliotecario dell'Alto Adige, e lì potrete ritirare e restituire l'opera prenotata.

Inoltre, effettuando una ricerca nel catalogo collettivo dell'Alto Adige può vedere quali biblioteche di un distretto possiedono un certo libro.

Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Soggetto genere/forma Erzählende Literatur: Gegenwartsliteratur ab 1945
× Pubblicazione locale Tirolensia
Includi: tutti i seguenti filtri
× Nomi Biller, Maxim <1960- ; Verfasser>

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Sieben Versuche zu lieben
Libro

Biller, Maxim <1960- ; Verfasser>

Sieben Versuche zu lieben : Familiengeschichten / Maxim Biller

1. Auflage

Köln : Kiepenheuer & Witsch, 2020

Titolo / Responsabilità: Sieben Versuche zu lieben : Familiengeschichten / Maxim Biller

1. Auflage

Pubblicazione: Köln : Kiepenheuer & Witsch, 2020

Descrizione fisica: 356 Seiten ; 19 cm

ISBN: 978-3-462-05437-8

Data:2020

Lingua: Tedesco (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Varianti del titolo:
  • 7 Versuche
Nota:
  • Media:ohne Hilfsmittel zu benutzen
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Abstract: Die gesammelten Familiengeschichten von Maxim Biller. Was hat das Heute mit dem Gestern zu tun? Warum wollen wir oft nichts von unserer Vergangenheit wissen, ohne die wir gar nicht die wären, die wir sind? Und wer waren unsere Eltern und Großeltern wirklich? Wer Maxim Billers Bücher kennt und liebt, weiß, dass ihm diese Fragen besonders wichtig sind, sie bilden den poetischen und auch sehr menschlichen Kern seiner Literatur. Dabei begegnen uns in seinem Werk bestimmte Figuren und Orte immer wieder in neuen, überraschenden Variationen: Gebrochene Väter, traurige Mütter und stolze Söhne genauso wie Stalins düsteres Moskau, das wilde Prag von 1968, das flirrende Berlin der Nachwendezeit, das stille, melancholische Hamburg und natürlich auch Tel Aviv, die weiße Stadt am Meer, in der man als Jude wenigstens manchmal vergessen kann, wie blutig die Geschichte des vergangenen Jahrhunderts war, ohne ihr ganz entkommen zu können. Sogar noch weniger als seiner fröhlichen, lauten, traumatisierten, komplizierten Verwandtschaft