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Die Fotodynastie Pedrotti - Drei Generationen, eine Leidenschaft
Bene culturale / Oggetto

Die Fotodynastie Pedrotti - Drei Generationen, eine Leidenschaft / Staffler, Gerd - Romen, Klaus - Videocap

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Titolo / Responsabilità: Die Fotodynastie Pedrotti - Drei Generationen, eine Leidenschaft / Staffler, Gerd - Romen, Klaus - Videocap

Descrizione fisica: film : durata 30 min

Data:2018

Nota:
  • filmato (DVD)
  • filmato (XDCAM HD)
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Abstract: Seit drei Generationen prägt der Name Pedrotti die avantgardistische Fotografie in Bozen. Den Grundstein der „Pedrotti“-Dynastie, legte der 1905 in Trient geborene Enrico Pedrotti. Sein 1937 in Bozen gegründetes Studio lieferte dank neuer Aufnahmetechnik Fotografien mit weichem Schatten und diffusem Hintergrund. Bekannt wurde er nicht zuletzt durch seine kunstvollen Porträt-Bilder, die er mit einem eigens für ihn konstruierten Aufnahmegerät ablichtete. Inspiriert von seinem Freund Fortunato Depero widmete sich Enrico Pedrotti auch der futuristischen Fotomontage. Er drehte zudem mehrere Bergfilme, so den 35-mm Streifen „Monolog zum sechsten Grad“ mit Cesare Maestri. 1943 schloss er sich dem antifaschistischen Widerstand an, wurde vorübergehend interniert um sich nach dem Krieg erneut der Dokumentarfotografie zu widmen. Als Enrico Pedrotti 1965 frühzeitig starb, hinterließ er seinem Sohn Luca ein Archiv von nicht weniger als 90 Tausend Negativbildern auf Platten und Kleinbildfilm. Luca Pedrotti setzte das Werk seines Vaters fort, er verwendete dabei weiterhin die Fotoausrüstung seines Vaters. Schwerpunkt seiner Arbeit war das Leben in Bozen in den 70er Jahren. Den Sprung ins digitale Zeitalter schaffte schließlich sein Sohn Federico Pedrotti. Er lebt heute als anerkannter Mode- und Theaterfotograf in München.

Musik entdecken - Klassische Musik
Bene culturale / Oggetto

Musik entdecken - Klassische Musik / Draganovic, Dinko

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Titolo / Responsabilità: Musik entdecken - Klassische Musik / Draganovic, Dinko

Descrizione fisica: film : durata 32 min

Data:2018

Nota:
  • filmato (DVD)
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Abstract: Sophie Abraham ist Cellistin mit besonderer Leidenschaft für die Musik der Wiener Klassik, aber auch für zeitgenössische Musik. Sie ist Mitbegründerind des "Trio Frühstück" und spielt seit 2015 beim "Radio string quartet". Mit diesem Filmprojekt gewährt sie einen lebendigen und kurzweiligen Einblick in die Welt der klassischen Musik, von der Renaissance bis zur Moderne. Eine Gemeinschaftsproduktion der Bildungsmedienzentren Österreich und des Amtes für Film und Medien

Musik entdecken - Volksmusik
Bene culturale / Oggetto

Musik entdecken - Volksmusik / Draganovic, Dinko

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Titolo / Responsabilità: Musik entdecken - Volksmusik / Draganovic, Dinko

Descrizione fisica: film : durata 45 min

Data:2018

Nota:
  • filmato (DVD)
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Abstract: Herbert Pixner ist Musiker und Komponist aus Südtirol und gilt als einer der kreativsten Künstler im alpenländischen Raum. Immer wieder kombiniert er in seiner Musik alpine Volksmusik, Jazz und Blues. Mit diesem Filmprojekt gewährt uns Herbert Pixner einen Einblick in die alpenländische Volksmusik, von der Charakteristik dieser Musikrichtung über typische Instrumente bis hin zu Volksmusikbeispielen aus aller Welt. Eine Gemeinschaftsproduktion der Bildungsmedienzentren Österreich und des Amtes für Film und Medien

Musik entdecken - Popmusik
Bene culturale / Oggetto

Musik entdecken - Popmusik / Draganovic, Dinko

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Titolo / Responsabilità: Musik entdecken - Popmusik / Draganovic, Dinko

Descrizione fisica: film : durata 45 min

Data:2018

Nota:
  • filmato (DVD)
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Abstract: Julian Le Play ist österreichischer Sänger, Songwriter und Radiomoderator. Er ist mehrfacher Gewinner des Amadeus-Awards unter anderem für "Album des Jahres" und "Künstler des Jahres". Mit diesem Filmprojekt gewährt er uns einen Einblick in die Welt der Popmusik und lässt sich bei seiner Arbeitsweise und der Produktion eines Popsongs in die Karten schauen. Eine Gemeinschaftsproduktion der Bildungsmedienzentren Österreich und des Amtes für Film und Medien

Aeth. Amygdalarum  Amarum Caelo
Bene culturale / Oggetto

Aeth. Amygdalarum Amarum Caelo

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Titolo / Responsabilità: Aeth. Amygdalarum Amarum Caelo

Descrizione fisica: bottiglia : altezza 85 mm - diametro 33 mm - volume 25 ml - peso 70 g

Data:2018-2020

Nota:
  • vetro
  • formgeblasen
  • Angekauft für die Ausstellung "Wohl bekomm's" 2019
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Braunes, zylindrisches Glas mit weißem Schraubdeckel ohne Sicherheitsring. Etikett der Firma Gatt-Koller. Enthält Bittermandelöl ätherisch (blausäurefrei).

Carillon
Bene culturale / Oggetto

Carillon / Nicolai, Olaf - Mundry, Isabel

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Titolo / Responsabilità: Carillon / Nicolai, Olaf - Mundry, Isabel

Descrizione fisica: installazione - registrazione audio : misure variabili - Lato A "Carillon" durata 8 min - 11 sec - Lato B „OUTSIDE IN“ durata 14 min - 58 sec

Data:2018

Nota:
  • acciaio
  • cuoio
  • ottone
  • carta
  • montato
  • registrazione sonora
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: L’opera “Carillon” di Olaf Nicolai è incentrata su una composizione musicale per 15 campanacci da mucca prodotti espressamente a questo scopo. Ogni campanaccio è un pezzo unico e ha un suono proprio. Nicolai ha affidato alla compositrice Isabel Mundry l’incarico di comporre la musica per i campanacci (“OUTSIDE IN”) eseguita in prima assoluta il 5 maggio 2018 a Museion da Rainer Römer (Modern Ensemble Frankfurt). Terminata l’esecuzione i campanacci sono stati apposti al collo dei vitelli radunati per l’occasione sui Prati del Talvera davanti al museo. Il concerto è proseguito poi in forma libera e si é trsferito al Salto sull’altopiano del Monzoccolo, dove le mucche trascorrono i mesi estivi all’alpeggio. La cartina escursionistica che accompagna il progetto e sulla quale sono indicate le posizioni delle mucche, consentiva di “percorrere” le improvvisazioni sonore dei bovini. Carillon crea un collegamento tra l’istituzione museale e le strutture dell’ambiente locale con i suoi ritmi ricorrenti dando origine a un nuovo ritmo specifico che tesse un filo singolare tra Museion e l’ambiente montano circostante. Parallelamente il focus locale di Carillon è proiettato nel contesto internazionale nel quale opera un’istituzione come Museion. Sono pertanto oggetto del lavoro anche le reti globali nelle quali circolano attenzione e valori, e che dai visitatori e le visitatrici possono essere esperite e condivise. Nell’ambito del festival transart, il 30 settembre 2018 ha avuto luogo un’escursione musicale alle malghe insieme all’artista e ad alcuni e alcune cantanti dei “Neue Vocalsolisten” Stoccarda, con la quale si è concluso il progetto. Presso l’editore NERO è stato pubblicato un LP (tiratura di 500 esemplari) che documenta le due composizioni. Il progetto è una collaborazione tra Museion e la Federazione Sudtirolese Allevatori Razze Bovine con il supporto della Città di Bolzano. Parti dell'opera: - 15 campanacci originali della Val Passiria (acciaio, battuto a mano) - 15 collari in cuoio con fibbia in ottone (cuoio color rosso vino) - composizione 1: partitura scritta „OUTSIDE IN“ di Isabel Mundry, 12 min (prima assoluta 05.05.2018 a Museion, eseguita da Rainer Römer - Modern Ensemble Frankfurt) - composizione 2: composizione libera eseguita da 15 mucche - LP (vinile) con custodia – tiratura di 500 esemplari, edito da Olaf Nicolai e Museion, Bozen/Bolzano presso NERO (Lato A "Carillon" durata 08:11 / Lato B „OUTSIDE IN“ di Isabel Mundry durata 14:58) - 2 strutture per i campanacci (acciaio zincato di nero) - timbro per goffratura - logo per collari in cuoio (ferro) - cartina escursionistica (stampa su carta, 2 pagine) - vetrina (tavolo Eiermann - acciaio/argentato, piano di vetro) con partitura, cartina escursionistica, cartella del progetto, 2 fotografie, invito, Artforum con inserzione

Remorse
Bene culturale / Oggetto

Remorse / Utikal, Sophie

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Titolo / Responsabilità: Remorse / Utikal, Sophie

Descrizione fisica: tessuto : opera altezza 150 cm - opera larghezza 360 cm - stanga lunghezza 366 cm

Data:2018

Nota:
  • cotone
  • metallo
  • cucito
  • ricamato
  • "I lavori di Sophie Utikal consistono nel cucire insieme frammenti di tessuto a formare paesaggi e immagini autobiografiche che lei vede all’interno e intorno al proprio corpo. Utikal usa colori molto tenui e armoniosi, ma cuce tutto insieme con fili neri che creano bordi deliberatamente grezzi e proporzioni 'scorrette'. Le immagini di Utikal si riferiscono alle arpilleras, prodotte dalle donne cilene come unica forma di protesta pubblica contro le atrocità perpetrate tra il 1973 e il 1990 durante la dittatura di Pinochet, e consistono nel rompere le associazioni semplice/complesso, morbido/duro, bello/inquietante e superficiale/profondo. Anche le donne della famiglia di sua madre, colombiana, lavoravano con i tessuti per produrre immagini tessili che descrivevano la vita quotidiana della campagna, gli animali domestici, gli alberi e le case. Utikal ha subito il fascino di queste immagini sin dall’infanzia e ora utilizza questa forma di storytelling per raccontare l’ambiente che la circonda, il proprio corpo e le proprie visioni. Nei suoi ultimi lavori inserisce nuovamente il suo corpo in scenari diversi che hanno letteralmente a che fare con il suo ambiente. Nello sviluppare strategie per la responsabilità collettiva e globale per il pianeta, Utikal insiste nel riconoscere la propria posizione e il proprio coinvolgimento nelle strutture di potere esistenti. 'Mentre disegnavo le scene per la mia nuova serie' spiega, 'leggevo anche Una rivoluzione ci salverà di Naomi Klein, che parla dei legami tra capitalismo, la crisi del clima e la psicologia della negazione che esiste nei paesi occidentali. Mi sono sentita davvero scoraggiata e volevo produrre delle immagini distopiche capaci di trasmettere la mia angoscia riguardo al tema dell’ambiente. Il mio scopo principale era tradurre in scenari leggibili parole chiave come indecisione, paradosso, paura, carestia e dipendenza, ma al tempo stesso volevo produrre anche visioni fantastiche del futuro, in cui degli esseri fittizi arrivano, trovano la terra totalmente distrutta e cominciano a rifertilizzarla con i loro corpi.' " (testo tratto dalla mostra "Somatechnics. Transparent travelers and obscure nobodies", Museion, Bolzano, 25.05.2018 - 02.09.2018)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Quadro tessile (cotone ricamato) raffigurante quattro figure femminili che si abbracciano accanto a dei tronchi d'albero segati e accatastati.

Exchanging Wounds
Bene culturale / Oggetto

Exchanging Wounds / Utikal, Sophie

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Titolo / Responsabilità: Exchanging Wounds / Utikal, Sophie

Descrizione fisica: tessuto : opera altezza 150 cm - opera larghezza 352 cm - stanga lunghezza 354.6 cm

Data:2018

Nota:
  • cotone
  • metallo
  • cucito
  • ricamato
  • "I lavori di Sophie Utikal consistono nel cucire insieme frammenti di tessuto a formare paesaggi e immagini autobiografiche che lei vede all’interno e intorno al proprio corpo. Utikal usa colori molto tenui e armoniosi, ma cuce tutto insieme con fili neri che creano bordi deliberatamente grezzi e proporzioni 'scorrette'. Le immagini di Utikal si riferiscono alle arpilleras, prodotte dalle donne cilene come unica forma di protesta pubblica contro le atrocità perpetrate tra il 1973 e il 1990 durante la dittatura di Pinochet, e consistono nel rompere le associazioni semplice/complesso, morbido/duro, bello/inquietante e superficiale/profondo. Anche le donne della famiglia di sua madre, colombiana, lavoravano con i tessuti per produrre immagini tessili che descrivevano la vita quotidiana della campagna, gli animali domestici, gli alberi e le case. Utikal ha subito il fascino di queste immagini sin dall’infanzia e ora utilizza questa forma di storytelling per raccontare l’ambiente che la circonda, il proprio corpo e le proprie visioni. Nei suoi ultimi lavori inserisce nuovamente il suo corpo in scenari diversi che hanno letteralmente a che fare con il suo ambiente. Nello sviluppare strategie per la responsabilità collettiva e globale per il pianeta, Utikal insiste nel riconoscere la propria posizione e il proprio coinvolgimento nelle strutture di potere esistenti. 'Mentre disegnavo le scene per la mia nuova serie' spiega, 'leggevo anche Una rivoluzione ci salverà di Naomi Klein, che parla dei legami tra capitalismo, la crisi del clima e la psicologia della negazione che esiste nei paesi occidentali. Mi sono sentita davvero scoraggiata e volevo produrre delle immagini distopiche capaci di trasmettere la mia angoscia riguardo al tema dell’ambiente. Il mio scopo principale era tradurre in scenari leggibili parole chiave come indecisione, paradosso, paura, carestia e dipendenza, ma al tempo stesso volevo produrre anche visioni fantastiche del futuro, in cui degli esseri fittizi arrivano, trovano la terra totalmente distrutta e cominciano a rifertilizzarla con i loro corpi.' " (testo tratto dalla mostra "Somatechnics. Transparent travelers and obscure nobodies", Museion, Bolzano, 25.05.2018 - 02.09.2018)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Quadro tessile (cotone ricamato) raffigurante quattro figure femminili in un paesaggio alberato. In alto alcune piccole nuvole con occhi ed una figura stesa, sovradimensionata, che simboleggia il cielo notturno.

Copper Matrix
Bene culturale / Oggetto

Copper Matrix / Bornefeld, Julia

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Titolo / Responsabilità: Copper Matrix / Bornefeld, Julia

Descrizione fisica: installazione : installazione altezza 280 cm - installazione diametro 180 cm

Data:2018

Nota:
  • rame
  • metallo
  • lacca
  • luce
  • montato
  • appeso
  • "L’eleganza e la preziosità dell’oggetto sono in contrasto con il materiale con cui è stato realizzato: infatti con un decreto legge emanato in Italia, da gennaio 2018 è stato sospeso il conio delle monetine da uno e due centesimi che conseguentemente hanno perso di valore. Julia Bornefeld (Kiel, 1963) realizza spesso lavori di grandi dimensioni, dove l’oggetto ha una presenza fisica nello spazio – molte volte giocando con l’ambiguità delle forme stesse – che induce lo spettatore a esperirlo a livello corporeo. La presenza spaziale delle sue sculture, così come dei disegni o dei dipinti, ha anche una componente materiale molto forte. In questo caso l’artista lavora con il rame, un metallo che vanta una lunga storia in diverse culture. È infatti attestato che le prime monete nell’antica Grecia erano in rame proprio perché questo metallo nobile e le sue leghe sono indicate per la coniabilità e per la resistenza all’abrasione e all’uso. Ma il rame è conosciuto anche per le sue proprietà benefiche: è antibatterico, in alcune culture aveva un valore curativo e veniva usato anche nei rituali sciamanici. Era simbolo di ricchezza e potere. In Copper Matrix quindi la fugacità del denaro e il suo mutamento in termini di valore vengono messi a confronto da una parte con la storia di questo metallo e il suo ruolo nelle diverse culture, dall’altra con il nuovo valore assunto nell’opera realizzata e nel contesto in cui viene presentata." ("Julia Bornefeld, Copper Matrix / Mostra di Natale 2018", Museion, 29.11.2018 - 06.01.2019)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Lampadario composto da monete da 1 centesimo di Euro appese a struttura spilariforme di metallo verniciato con illuminazione a spot LED da 1 W. Un grande lampadario cangiante formato da monete da un cent che spinge a riflettere sul valore del denaro.

Copper Matrix
Immagine / Fotografia

Copper Matrix / Bornefeld, Julia

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Titolo / Responsabilità: Copper Matrix / Bornefeld, Julia

Descrizione fisica: grafica - fotografia : opera altezza 30 cm - opera larghezza 21 cm

Data:2018

Nota:
  • rame
  • fotografato (digitale)
  • stampato
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Ed. 1/30 – 30/30 + 5 A.P. - Inv. Museion: 1/30 - Fotografia digitale su lastra di rame. Una fotografia dell’installazione luminosa Copper Matrix, 2018, dell’artista Julia Bornefeld (nr. inv. Museion FCR41) è l’immagine riprodotta in questa edizione stampata su lastra di rame. L’installazione luminosa Copper Matrix è costituita da un pannello circolare dal quale parte una catena di migliaia di monete da un centesimo a formare una spirale dall’alto verso il basso. L’edizione Copper Matrix rimanda alla storia del rame, materiale di cui sono fatte le monete da un centesimo. Lamine di rame con motivi incisi erano utilizzate come mezzo di scambio anche tra le tribù indiane del Nord America e venivano inoltre impiegate in rituali sciamanici. Oltre a simboleggiare potere e ricchezza, al rame viene attribuito un potere curativo e il ritrovamento casuale di rame era considerato un segno di collegamento con il sovra-naturale. Nella matematica la matrice è una disposizione bidimensionale di valori numerici. L'edizione è stata realizzata per la vendita presso il Bookshop di Museion in occasione del progetto di Natale 2018 dell'artista Julia Bornefeld "Copper Matrix" (29.11.2018 – 06.01.2019).

Le Baron Chéper
Immagine / Fotografia

Le Baron Chéper / Degiorgis, Nicolò - Rorhof

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Titolo / Responsabilità: Le Baron Chéper / Degiorgis, Nicolò - Rorhof

Descrizione fisica: fotografia : foto (cad.) altezza 45 cm - foto (cad.) larghezza 30 cm - cornice (cad.) altezza 47 cm - cornice (cad.) larghezza 32 cm - cornice (cad.) profondità 3.8 cm

Data:2018

Nota:
  • carta fotosensibile
  • carta
  • fotografato (fotografia a colori)
  • stampato
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Abstract: Ed. unica + 1AP - Serie fotografica composta da 20 stampe a colori Fine Art, ognuna delle quali è inserita in cornice artigianale e protetta da vetro museale. La serie di fotografie viene sempre esposta in relazione con il libro/edizione d’artista prodotta nel medesimo contesto e recante il medesimo titolo, pubblicato presso la Casa Editrice Rorhof. Opera realizzata grazie al finanziamento dell'Italian Council (2017).

Gogo (FS)
Bene culturale / Oggetto

Gogo (FS) / Armleder, John

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Titolo / Responsabilità: Gogo (FS) / Armleder, John

Descrizione fisica: installazione : misure variabili - tela altezza 165.5 cm - tela larghezza 225 cm - tela profondità 4 cm - poltrona “Margherita” (cad.) altezza 96 cm - poltrona “Margherita” (cad.) larghezza 70 cm - poltrona “Margherita” (cad.) profondità 80 cm - disco ball 1 diametro 30 cm - disco ball 2 diametro 40 cm - disco ball 3 diametro 50 cm

Data:2018

Nota:
  • colore acrilico
  • tela
  • bambù
  • stoffa
  • materia plastica
  • specchio
  • metallo
  • luce
  • montato
  • "In tutto il suo percorso John M Armleder con tenace sottigliezza mette in discussione il concetto di autore così come lo statuto stesso dell’opera. Effettivamente, le opere di Armleder innescano una costante sfida nei confronti dell’idea di originalità e unicità dell’opera d’arte e, nonostante vi sia un corpus estremamente eterogeneo di lavori, tutte le sue opere risultano essere frammenti, prospettive differenti di un’unica grande opera: plus ça change, plus c’est la même chose (Più le cose cambiano, più rimangono le stesse)! […] John M Armleder impiega spesso elementi scenografici all’interno dei propri lavori ed elementi lucidi che provengono dall’estetica dell’ornamento facendo il verso al cliché che l’opera d’arte dovrebbe “decorare” un ambiente. Dalle furniture sculptures fino ai lavori recenti l’opera di John M Armleder è stata sempre costellata dall’esplorazione del concetto di decorazione. Le superfici specchianti e i wall painting entrano in questo filone armlederiano così come le accumulazioni di piante finte e vere, di animali impagliati e di oggetti tro9 vati che completano la mostra. Le accumulazioni di materiali e oggetti sono perfetti indicatori del ruolo che il caso gioca all’interno della strategia compositiva di John M Armleder, la quale mira a creare delle 'tragedie estetiche' con nonchalance e leggerezza." (Letizia Ragaglia, libretto per i visitatori e le visitatrici della mostra "John Armleder - Plus ça change, plus c’est la même chose", Museion, 21.09.2018 - 06.01.2019, pag. 7-9)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Installazione: dipinto ad acrilico su tela, due poltrone “Margherita” di Franco Albini e tre disco balls appese a motorini girevoli e illuminate da tre faretti.

On Air
Bene culturale / Oggetto

On Air / Moro, Liliana

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Titolo / Responsabilità: On Air / Moro, Liliana

Descrizione fisica: installazione : globo (cad.) diametro 60 cm - stanga 1 lunghezza 174 cm - stanga 1 diametro 6 cm - stanga 2 lunghezza 398 cm - stanga 2 diametro 6 cm - piattaforma lastra metallo lunghezza 80 cm - piattaforma lastra metallo larghezza 80 cm

Data:2018

Nota:
  • metallo
  • vetro
  • vetro acrilico
  • luce
  • montato
  • Nel lavoro di Liliana Moro (Milano, 1961) disegno, scultura, musica, parole, video e performance compongono un mondo dove l’artista utilizza materiali poveri e oggetti di uso comune per raccontare una realtà cruda e poetica allo stesso tempo. Invitata a realizzare un’opera per lo spazio del Piccolo Museion – Cubo Garutti che si trova nel quartiere Don Bosco di Bolzano, Liliana Moro ha preferito invece lavorare nello spazio che esiste tra il Cubo e Museion. Nasce così On Air, un’installazione composta da due lampioni posizionati in due specifici punti geografici che si mettono in connessione. Un lampione si trova all’esterno di Museion mentre l’altro è posto capovolto all’interno dello spazio del Cubo. I due punti dialogano tra loro attraverso una sorgente luminosa, alla pulsazione di un punto luce risponde infatti la pulsazione dell’altro in un dialogo ideale che intercorre nello spazio aereo della città. On Air quindi, in onda, racconta del dialogo tra i due punti della città come fosse un ipotetico filo di luce nello spazio, un ponte che unisce, un tentativo di tessere un legame. Durante i mesi di permanenza dell’opera un gruppo di giovani del quartiere Don Bosco di Bolzano partecipanti al progetto intitolato Light Connections, vincitore del bando “Prendi Parte. Agire e pensare creativo” promosso dal Ministero per i Beni Culturali - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, esploreranno diverse modalità di connessione dei due punti della città. Light Connections è in collaborazione con l’associazione COOLtour.
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Installazione luminosa composta da due lampioni posizionati in due specifici punti geografici che si mettono in connessione attraverso impulsi luminosi.

The Coming
Bene culturale / Oggetto

The Coming / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: The Coming / Cytter, Keren

Descrizione fisica: media audiovisivo : Video durata 8 min - 38 sec

Data:2018

Nota:
  • registrato
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. A Museion Keren Cytter si è cimentata per la prima volta in un film d’animazione. La nuova opera, che mette in scena un criceto che bela come una pecora, ha ancora una volta tutte le caratteristiche della sua arte che intende portare disordine nel mondo e obbliga a vedere le cose in un altro modo, a fare i conti con sé stessi come forse di solito non si fa. A questo proposito nell’intervista a Alessandro Rabottini, rispondendo a una domanda relativa alla trasformazione dei generi nella sua arte, l’artista ha affermato: “Sono convinta che, cambiando genere sessuale ai miei personaggi, la società possa incontrare maggiori difficoltà a inquadrare gli individui. In questo modo si crea un certo distacco, che può servire a generare una certa libertà e a lasciare aperto uno spazio al caos.” Effettivamente il criceto che bela come una pecora può essere visto anche come un’allusione alle tematiche attuali del gender. Il film nasce da una naturale conseguenza della produzione di libri per bambini che l’artista realizza da diversi anni per la casa editrice Pork Salad Press. I disegni correlati ai libri sono realizzati a pennarello come tutta la sua produzione su carta e sono caratterizzati da una prospettiva straniante e ravvicinata. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Ed. 1/5 + 2 AP - Animazione video, a colori, con audio (inglese). Il criceto furioso approda dalla candida pagina bianca al mondo dell’immagine in movimento. Quando prova a parlare, si sente il verso di una pecora. La scoiattola curiosa trova divertente questo fenomeno e invita gli animali della fattoria ad assistere. Il criceto diventa famoso, ma la sua tristezza diventa più profonda – è troppo naif per apprezzare la fama.

Animal Farm: Community center
Immagine / Fotografia

Animal Farm: Community center / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: Animal Farm: Community center / Cytter, Keren

Descrizione fisica: grafica : opera altezza 30.5 cm - opera larghezza 30.5 cm - cornice altezza 35 cm - cornice larghezza 35 cm - cornice profondità 2 cm

Data:2018

Nota:
  • matita colorata
  • pennarello
  • carta
  • disegnato
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. A Museion Keren Cytter si è cimentata per la prima volta in un film d’animazione. La nuova opera, che mette in scena un criceto che bela come una pecora, ha ancora una volta tutte le caratteristiche della sua arte che intende portare disordine nel mondo e obbliga a vedere le cose in un altro modo, a fare i conti con sé stessi come forse di solito non si fa. A questo proposito nell’intervista a Alessandro Rabottini, rispondendo a una domanda relativa alla trasformazione dei generi nella sua arte, l’artista ha affermato: “Sono convinta che, cambiando genere sessuale ai miei personaggi, la società possa incontrare maggiori difficoltà a inquadrare gli individui. In questo modo si crea un certo distacco, che può servire a generare una certa libertà e a lasciare aperto uno spazio al caos.” Effettivamente il criceto che bela come una pecora può essere visto anche come un’allusione alle tematiche attuali del gender. Il film nasce da una naturale conseguenza della produzione di libri per bambini che l’artista realizza da diversi anni per la casa editrice Pork Salad Press. I disegni correlati ai libri sono realizzati a pennarello come tutta la sua produzione su carta e sono caratterizzati da una prospettiva straniante e ravvicinata. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Ed. Unique - Disegno (matite colorate e penna su carta). Oltre a produrre disegni per bambini, Keren Cytter è anche autrice di libri per l'infanzia.

Animal Farm: The Hamster's dream
Immagine / Fotografia

Animal Farm: The Hamster's dream / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: Animal Farm: The Hamster's dream / Cytter, Keren

Descrizione fisica: grafica : opera altezza 30.5 cm - opera larghezza 30.5 cm - cornice altezza 35 cm - cornice larghezza 35 cm - cornice profondità 2 cm

Data:2018

Nota:
  • matita colorata
  • pennarello
  • carta
  • disegnato
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. A Museion Keren Cytter si è cimentata per la prima volta in un film d’animazione. La nuova opera, che mette in scena un criceto che bela come una pecora, ha ancora una volta tutte le caratteristiche della sua arte che intende portare disordine nel mondo e obbliga a vedere le cose in un altro modo, a fare i conti con sé stessi come forse di solito non si fa. A questo proposito nell’intervista a Alessandro Rabottini, rispondendo a una domanda relativa alla trasformazione dei generi nella sua arte, l’artista ha affermato: “Sono convinta che, cambiando genere sessuale ai miei personaggi, la società possa incontrare maggiori difficoltà a inquadrare gli individui. In questo modo si crea un certo distacco, che può servire a generare una certa libertà e a lasciare aperto uno spazio al caos.” Effettivamente il criceto che bela come una pecora può essere visto anche come un’allusione alle tematiche attuali del gender. Il film nasce da una naturale conseguenza della produzione di libri per bambini che l’artista realizza da diversi anni per la casa editrice Pork Salad Press. I disegni correlati ai libri sono realizzati a pennarello come tutta la sua produzione su carta e sono caratterizzati da una prospettiva straniante e ravvicinata. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
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Abstract: Ed. Unique - Disegno (matite colorate e penna su carta). Oltre a produrre disegni per bambini, Keren Cytter è anche autrice di libri per l'infanzia.

The furious hamster
Bene culturale / Oggetto

The furious hamster / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: The furious hamster / Cytter, Keren

Descrizione fisica: libro : libro altezza 15 cm - libro larghezza 15 cm - libro entità pagine 52

Data:2018

Nota:
  • cartoncino
  • carta
  • stampato
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. A Museion Keren Cytter si è cimentata per la prima volta in un film d’animazione. La nuova opera, che mette in scena un criceto che bela come una pecora, ha ancora una volta tutte le caratteristiche della sua arte che intende portare disordine nel mondo e obbliga a vedere le cose in un altro modo, a fare i conti con sé stessi come forse di solito non si fa. A questo proposito nell’intervista a Alessandro Rabottini, rispondendo a una domanda relativa alla trasformazione dei generi nella sua arte, l’artista ha affermato: “Sono convinta che, cambiando genere sessuale ai miei personaggi, la società possa incontrare maggiori difficoltà a inquadrare gli individui. In questo modo si crea un certo distacco, che può servire a generare una certa libertà e a lasciare aperto uno spazio al caos.” Effettivamente il criceto che bela come una pecora può essere visto anche come un’allusione alle tematiche attuali del gender. Il film nasce da una naturale conseguenza della produzione di libri per bambini che l’artista realizza da diversi anni per la casa editrice Pork Salad Press. I disegni correlati ai libri sono realizzati a pennarello come tutta la sua produzione su carta e sono caratterizzati da una prospettiva straniante e ravvicinata. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
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Abstract: Edizione di 500 copie - Libro d'artista "The furious hamster", Pork Salad Press, Centre d'èdition, Ginevra 2018, ISBN 978-87-91409-96-7.

The brutal turtle
Bene culturale / Oggetto

The brutal turtle / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: The brutal turtle / Cytter, Keren

Descrizione fisica: libro : libro altezza 15 cm - libro larghezza 15 cm - libro entità pagine 36

Data:2018

Nota:
  • cartoncino
  • carta
  • stampato
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. A Museion Keren Cytter si è cimentata per la prima volta in un film d’animazione. La nuova opera, che mette in scena un criceto che bela come una pecora, ha ancora una volta tutte le caratteristiche della sua arte che intende portare disordine nel mondo e obbliga a vedere le cose in un altro modo, a fare i conti con sé stessi come forse di solito non si fa. A questo proposito nell’intervista a Alessandro Rabottini, rispondendo a una domanda relativa alla trasformazione dei generi nella sua arte, l’artista ha affermato: “Sono convinta che, cambiando genere sessuale ai miei personaggi, la società possa incontrare maggiori difficoltà a inquadrare gli individui. In questo modo si crea un certo distacco, che può servire a generare una certa libertà e a lasciare aperto uno spazio al caos.” Effettivamente il criceto che bela come una pecora può essere visto anche come un’allusione alle tematiche attuali del gender. Il film nasce da una naturale conseguenza della produzione di libri per bambini che l’artista realizza da diversi anni per la casa editrice Pork Salad Press. I disegni correlati ai libri sono realizzati a pennarello come tutta la sua produzione su carta e sono caratterizzati da una prospettiva straniante e ravvicinata. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
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Abstract: Edizione di 500 copie - Libro d'artista "The brutal turtle", Pork Salad Press, Centre d'èdition, Ginevra 2018, ISBN 978-87-91409-96-4.

Scripta volant
Bene culturale / Oggetto

Scripta volant / Gangai, Gianni

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Titolo / Responsabilità: Scripta volant / Gangai, Gianni

Descrizione fisica: installazione : composizione di neon altezza 300 cm - composizione di neon larghezza 400 cm

Data:2018

Nota:
  • luce
  • neon
  • vetro
  • metallo
  • montato
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Abstract: Installazione luminosa (tubi al neon bianchi) composta da un assemblage di lettere spezzate, nel quale il testo originale è stato frammentato e ricomposto secondo un ordine casuale smaterializzandone la scritta.

weitausweißenblütenschauernwächstihrweltverlorensein
Bene culturale / Oggetto

weitausweißenblütenschauernwächstihrweltverlorensein / Steinbach, Haim

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Titolo / Responsabilità: weitausweißenblütenschauernwächstihrweltverlorensein / Steinbach, Haim

Descrizione fisica: installazione : misure variabili

Data:2018

Nota:
  • colore acrilico
  • foglio di plastica
  • scritto
  • dipinto
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Abstract: Ed. 1/2 - Wall painting con una citazione da una poesia di Rainer Maria Rilke (lettere in vinile nero): "weit aus weißen Blütenschauern wächst ihr Weltverlorensein" associata ad un rettangolo dipinto di un grigio molto, molto chiaro (colore acrilico). La poesia è stata scritta dal poeta nel 1897 durante un suo soggiorno vicino a Bolzano, presso Schloss Englar (Appiano).